Scoperta dai carabinieri Bisca clandestina a Ischia
Tutti gli atti sono stati già trasmessi all’ufficio del procuratore della Repubblica di Napoli. L’accusa nei confronti di sei persone denunciate in stato di libertà è di gioco d’azzardo per essere stati scoperti mentre puntavano diverse centinaia di euro nel “famigerato” gioco “zecchinetta”, che è una sorta di gioco in cui vince chi riesce a scoprire la carta più alta per portarsi via l’intero piatto. Intorno al tavolo verde persone insospettabili dai 35 ai 60 anni, tutti ormai schiavizzati dal gioco, fino a tirare alle ore piccole. Lasciando le proprie famiglie a casa mentre loro tentavano la “fortuna” pur di guadagnare qualche cento euro o più, strappandole all’avversario. Alla fine i carabinieri hanno individuato e sequestrato ben 2.500 euro, circa 5 milioni del vecchio conio. Soldi che erano nella disponibilità dei sei partecipanti intorno al tavolo verde che si affrontavano con un gioco al rialzo. La bisca clandestina è stata intercettata a Casamicciola in un noto circolo privato abitualmente frequentato dai soliti accaniti dal gioco delle carte per tentare la fortuna. A scoprire la bisca sono stati gli uomini del Nucleo operativo dell’Arma dei carabinieri guidati dal tenente Pierangelo Iannicca. I militari, in abiti borghesi, hanno avuto notizia che in quell’anonimo circolo c’era chi giocava pesante. Somme di denaro più che elevate. Molte le denunce, le disperate richieste di aiuto provenienti anche da qualche familiare che, stanco di vedersi “decurtare” somme di denaro indispensabili per portare avanti la famiglia, non ci ha pensato su a rivolgersi agli uomini del capitano Luigi Mauro. I carabinieri non hanno mollato la presa, sono rimasti per diversi giorni e fino a notte inoltrata all’esterno di questo locale per capire quale fosse il giro, quali i potenziali giocatori che si dilettavano a puntare molte centinaia di euro su una sola carta. Non è stato facile entrare nel locale, per i particolari accorgimenti predisposti dal proprietario del circolo, anch’egli denunciato alla Procura della Repubblica per favoreggiamento del gioco d’azzardo. Non era facile, dunque, entrare se non si era conosciuti. Porte chiuse a chiave a più mandate, per blindare e tranquillizzare i giocatori all’interno. Quando qualcuno bussava, prima di aprire il proprietario si assicurava di conoscere l’inaspettato visitatore. Solo se era un abituale e accanito giocatore riusciva a varcare la soglia e a mischiarsi insieme a tutti gli altri frequentatori. I carabinieri, che pur sono conosciuti sull’isola, hanno atteso il momento propizio prima di mettere in atto il blitz. Hanno dovuto attendere fino a notte inoltrata, fino a quando uno dei giocatori ha aperto la porta per uscire, dando la possibilità a loro di poter entrar per scoprire che si giocava pesante, veramente pesante, con centinaia di euro sul tavolo verde. I presenti sono rimasti meravigliati del blitz dei carabinieri, non si aspettavano che potessero essere finiti nel mirino degli investigatori. Una preoccupazione che li aveva indotti ad adottare le precauzioni del caso, proprio per evitare di essere additati come frequentatori di una “bisca” clandestina. Non hanno avuto neanche il tempo di raccogliere quanto puntato. I carabinieri sono stati più veloci sequestrando il denaro, le carte utilizzate per il gioco e le fiches che erano in sostituzione di altro capitale, nella disponibilità dei giocatori che erano in quel momento intorno al tavolo. Anche il proprietario ha avuto momenti di smarrimento. Ha cercato di trovare giustificazioni che consentissero di sviare i sospetti dalla sua persona e da quelle dei suoi ospiti. Ma il gioco scelto dai partecipanti e il denaro sequestrato non ha lasciato dubbi agli investigatori che hanno “caricato” tutti i presenti per condurli negli uffici del nucleo operativo che sono presso la Compagnia. Qui sono state identificati e dopo le formalità di rito sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica con l’accusa di gioco d’azzardo. Ne dovranno rispondere dinanzi al giudice del dibattimento allorquando il pm notificherà la citazione a giudizio con le accuse che riterrà più opportune, salvo che non deciderà di scegliere strade diverse con riti alternativi.