Turismo in campania : via De Masi arriva Velardi
Dodici giorni. Tanto è durata l’investitura del professor Domenico De Masi a nuovo assessore al Turismo della Regione Campania. La decisione del sociologo di lasciare è stata comunicata ufficialmente domenica pomeriggio, alla vigilia della presentazione al Consiglio regionale della seconda Giunta Bassolino, abbondantemente rimaneggiata dopo le vicende giudiziarie dei due ex assessori dell’Udeur e le dimissioni di altri componenti della compagine che hanno deciso di candidarsi alle prossime elezioni politiche. Una notizia bomba, del tutto inaspettatamente piombata nel bel mezzo della Bit di Milano, mentre gli operatori campani erano ancora impegnati nelle lamentazioni per la mancata partecipazione dell’assessore in pectore. Un’assenza che, alla luce di quanto è accaduto, ha trovato una sua spiegazione logica, anche se lo stesso De Masi ha continuato a motivarla con un atto di cortesia nei confronti del suo predecessore Di Lello, giacchè sotto la sua guida era stata preparata e organizzata la partecipazione della Campania alla Borsa milanese. Comunque, il governatore ha già riempito la casella rimasta vuota con il nome di Claudio Velardi, ex dirigente politico diessino, da qualche anno imprenditore molto attivo nel campo della comunicazione. E il nuovo designato, in ossequio alla sua origine partenopea, ha accettato l’incarico. L’improvviso ripensamento di De Masi ha aperto la strada a voci e illazioni che lo stesso protagonista si è incaricato di respingere, chiarendo pubblicamente i motivi della sua scelta. “L’ ho fatto per Ravello – ha detto - ieri (cioè sabato, ndr) mi è stato comunicato che vi era incompatibilità fra la carica di assessore regionale e quella di Presidente della Fondazione che cura il Ravello Festival, una creatura alla quale lavoro da sette anni, un laboratorio che voglio continuare a seguire. Avrei voluto che la Campania fosse fatta di tanti laboratori virtuosi come il Ravello Festival. Il mio scopo era proprio quello di voler estendere questa iniziativa come modello a tutta la Regione. Vorrei che sia chiaro il perchè ho scelto di dimettermi, non vi è nulla contro la Giunta o Bassolino, ne vi è stato alcun tipo di dissidio, ma se devo scegliere fra l’assessorato alla Regione Campania, che pur dà maggior prestigio e potere, e il Ravello Festival e quello che rappresenta per me, preferisco Ravello.”
IMPROVVISO RIPENSAMENTO
Una versione che tuttavia non ha sgombrato completamente il campo da dubbi e interpretazioni più maliziose su questa uscita di scena. Mutuate dalle dichiarazioni che De Masi aveva rilasciato a commento della sua designazione, quando alla domanda che esplicitamente gli era stata rivolta in tutte le interviste sulla possibile incompatibilità tra il nuovo e i precedenti incarichi ai vertici del parco del Cilento e del Ravello Festival, aveva risposto di essere in attesa di pareri tecnici sul punto, ma che non avrebbe avuto problemi, eventualmente, a dimettersi da quelle cariche per svolgere la nuova funzione di assessore. Rispetto alla quale aveva fornito anche qualche prima anticipazione sulle priorità da affrontare, sulle risorse da privilegiare in un momento drammatico per l’immagine della Campania e per la sua industria turistica, su alcune novità organizzative che avrebbe voluto introdurre nell’attività dell’assessorato. Tutto questo nel giorno successivo alla nomina, che peraltro il sociologo aveva accettato senza alcuna riserva. Dopodichè, non era più accaduto nulla: nessuna notizia sulle strategie da avviare, sulle iniziative da concretizzare, sulle intenzioni del neo-assessore. A cui gli operatori ischitani – e probabilmente non solo loro – avevano sollecitato un incontro abbastanza urgente, data la situazione, che non aveva ricevuto risposta. Poi, l’assenza dalla Bit e, ancora più significativa in una lettura a posteriori, la mancanza di commento alle dichiarazioni fatte all’inaugurazione della Borsa dal ministro Rutelli sull’inopportunità di una campagna promozionale per la Campania prima della definitiva uscita dall’emergenza rifiuti. Una presa di posizione che aveva innescato un’immediata discussione, non priva di spigolature polemiche, a cui si erano sentiti in dovere di prendere parte politici e tecnici. Con l’eccezione, guarda caso, proprio dell’assessore al Turismo, che aveva ritenuto di non dover profferire parola su una questione così importante. Tutti segnali che autorizzano a pensare che l’idea di lasciare fosse maturata già da alcuni giorni, comunque prima di sabato, quando, secondo la ricostruzione offerta dal sociologo, gli era arrivata la conferma dell’esistenza dell’incompatibilità.
IL NUOVO ASSESSORE
Poche ore dopo il “gran rifiuto” opposto da De Masi, nell’imminenza della presentazione della nuova Giunta in Consiglio, Bassolino ha comunicato il nome del nuovo “candidato” a gestire la patata incandescente del turismo campano nel bel mezzo della crisi “monnezzara” e a poche settimane dall’avvio ufficiale della nuova stagione turistica. La scelta è caduta su Claudio Velardi, che ha accettato, anch’egli senza riserve. Il primo commento pubblico del neo assessore, esperto di comunicazione, è di aver accettato “per l’amore che nutro per la mia terra e la stimo che ho per Bassolino. Concepisco il compito come un servizio civile. La mia sarà un’attività di volontariato: destinerà l’indennità di assessore ad un’associazione che sceglierò nelle prossime ore. Il gruppo Reti, di cui sono fondatore e azionista, si asterrà durante il mio mandato da iniziative sul territorio regionale”. Dopo il sociologo, cooptato quale tecnico nella nuova Giunta, il governatore ha scelto una figura che, alla competenza tecnica, unisce anche una carriera politica di lungo corso e contatti trasversali, con i vari schieramenti politici, più che significativi negli ultimi anni. Un patrimonio che sicuramente tornerà utile a Velardi nell’affrontare una sfida da far tremare i polsi. Intanto, dovrà ricorrere alle sue migliori capacità di comunicazione e diplomazia per riattivare un dialogo e un clima di serena collaborazione con gli operatori del settore turistico, che le ultime vicende hanno fortemente compromesso. Un altro problema che probabilmente si poteva evitare all’origine. Come se la situazione non fosse già abbastanza difficile.