Angelo Rizzoli ed Ischia
Agli inizi degli anni 50 Angelo Rizzoli, fondatore della nota casa editrice, conosce Ischia e subito se
ne innamora. Nell’arco di circa dieci anni vi costruisce alberghi, terme, un ospedale e altre opere
trasformando un’isola di pescatori e contadini in una località turistica di richiamo internazionale. Con
la sua Cineriz, con cui produce La dolce vita, 8 e 1/2 e altri successi del cinema italiano, vi ambienta
alcuni film “vacanzieri”, e con le sue testate ne pubblicizza le qualità salubri del soggiorno. Artisti,
politici, personalità della cultura e dell’industria, si alternano nella sua Villa Arbusto e ne fanno luogo
privilegiato di un’isola ormai diventata meta del jet-set internazionale e di una comunità di artisti.
Negli anni ‘50-‘60 Ischia vive una stagione d’oro che segue e amplifica il boom nazionale.
Il racconto si snoda attraverso le testimonianze di persone che a Ischia erano vicino a Rizzoli e gli
interventi di uno storico e tre giornalisti locali, supportati da una ricca documentazione fotografica
che si alterna con le immagini dei cinegiornali dell’Istituto Luce. Tra questi, alcuni mostrano Rizzoli e
Fellini, il cui fecondo sodalizio viene ricordato con simpatia da Sandra Milo. Attraverso un altro
filmato Luce viene ricordato il Premio Cinematografico Rizzoli, un’ importante manifestazione
annuale dedicata alla memoria del commenda, che si è svolta a Ischia dal 1972 al 1985.
L’amore di Rizzoli per Ischia conferma il ritratto di un uomo partito dal nulla e arrivato a creare un
impero imprenditoriale senza perdere l’animo onesto e popolare. Quando sbarcava sull’isola col suo
panfilo, Rizzoli veniva accolto dalla sua banda musicale e da una folla raggiant e, in attesa delle sue
generose elemosine. Una storia che, rasentando la favola, racconta di una realtà dimenticata che ha
lasciato il suo segno.
SCHEDA DEL REGISTA
Gaetano Amalfitano, nato a Ischia nel 1966, è un film-maker ad ampio raggio.
Laureato in Lingue e letterature straniere moderne (Inglese e Spagnolo) presso l’Orientale di Napoli,
con una tesi in Storia del cinema (“Due stagioni estreme del cinema italiano: gli anni ’60-’70 e gli anni
’80-‘90”) con relatore Mino Argentieri, si è diplomato in Montaggio al Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma nel 1994.
Autore di corti, mediometraggi e documentari, dal 2000 è titolare di un piccolo studio di produzione
video che gli permette di svolgere attività di regista, operatore e montatore, alternandosi tra Ischia e
Roma.
Ha scritto alcune sceneggiature per lungometraggi che vorrebbe realizzare come regista, di cui due
sono state presentate per il finanziamento statale (Art. 8), non ottenendolo.
Collabora saltuariamente con il mondo della scuola svolgendo corsi/laboratori sugli audiovisivi.
Collabora con l’associazione Animamediatica ONLUS che si occupa di comunicazione e formazione.
NOTE DEL REGISTA
Ho realizzato questo documentario ricoprendo personalmente diversi ruoli: regia, produzione,
fotografia, montaggio, suono. Ho avuto la fortuna di poter fare questo sia per capacità personali, sia
perché dispongo di attrezzature professionali per la ripresa e il montaggio, sia perché il lavoro in sé
me lo permetteva. Le riprese sono state effettuate per lo più nel 2003 e una prima versione del
documentario di 43’ con musiche non originali è stata proiettata a Ischia, a Villa Arbusto, nel
settembre del 2003. Nel 2004 ho aggiunto i filmati dei cinegiornali dell’Istituto Luce, che li ha
gentilmente concessi, l’intervista a Sandra Milo, quella a un giornalista ischitano e le musiche
originali.
La creazione della colonna sonora è stata un po’ particolare. Innanzitutto perché non appartiene a
una persona sola. Enrico Melozzi ha composto, arrangiato e diretto circa il 60% delle musiche, che
abbiamo registrato a Roma in uno studio di registrazione con la partecipazione di un chitarrista
(Pablo Montagne), un pianista (Claudio Filippini) e un percussionista (Alessandro Tommasetti), oltre
allo stesso Melozzi, violoncellista e chitarrista. A Ischia invece Agostino Lombardi ha composto un
tema portante per chitarra acustica, registrato in due versioni, e Massimo Baldino un brano per
tastiere e chitarra. Agostino Lombardi ha poi eseguito una versione strumentale per chitarra acustica
della canzone di Totò “Ischia mia”, gentilmente concessa dalla figlia Liliana, che scorre sui titoli di
coda.
Ho potuto inserire una ricca documentazione fotografica basata essenzialmente sulle foto
gentilmente concesse dal Comune di Lacco Ameno e dalla RCS Corriere delle Sera, la cui
responsabile dell’Ufficio Stampa, Francesca Marzotto, è sempre stata molto disponibile nei miei
confronti.
Il documentario è stato presentato in anteprima a Ischia, il 25 settembre 2004 a Villa Arbusto, la ex
residenza di Rizzoli a Ischia, ora proprietà del Comune di Lacco Ameno che vi ha sistemato il Museo
Angelo Rizzoli e il Museo archeologico di Pithecusa.
Sul Il Mattino e su La Repubblica-Napoli del 28-09-04 sono apparsi due articoli dedicati al
documentario. L’Ansa ne ha pubblicato la notizia sul suo portale il 27-09-04.
Per quanto riguarda la distribuzione, in questi giorni sto ultimando un dvd con sottotitoli in tre
lingue e qualche extra che metterò in vendita, almeno a Ischia. Poi sto contattando qualche tv, ma
finora non ho trovato accordi, per quanto riceva complimenti dalla maggior parte di quelli che lo
hanno visto, tra cui Valerio Caprara, critico cinematografico, che lo vuole proiettare all’Orientale di
Napoli, dove insegna Storia e critica del Cinema.
Ho ricevuto sinceri complimenti anche dal nipote di Rizzoli, Nicola Carraro, ex-produttore
cinematografico. Ora inviterò alla proiezione anche l’altro nipote, Angelo Rizzoli jr., a cui avevo
proposto il progetto anni fa senza trovare interesse da parte sua.
Gaetano Amalfitano