IL MUSEO DI ISCHIA
A lacco Ameno ha sede un importante Museo Archeologico che documenta la storia dell’isola di Ischia fin dalle origini antichissime. Il Museo, recente risistemato ed arricchito di molte nuove acquisizioni, raccoglie oltre 10.000 reperti provenienti dalle isole di Ischia e di Vivara.Gran parte del materiale esposto fu portato alla luce dallo studioso G. Buchner, che dedicò la vita alla ricerca archeologica sull’isola d’Ischia.Lacco Ameno è la sede più adatta per questo museo, perché fu proprio sul promontorio di monte Vico che sorse il primo insediamento greco. Pithecusa era il nome della città che fu fondata intorno al 780-770 a C. dai Greci provenienti dall’isola Eubea. In pochi decenni la nuova città raggiunse in grande sviluppo: sulla sommità del promontorio sorgeva l’acropoli, intorno si estendevano i sobborghi e la necropoli.Ma nel Museo sono raccolte anche testimonianze precedenti alla colonizzazione greca. Al quarto millennio a. C. risalgono tracce di un insediamento neolitico; ci sono frammenti di vasi che si possono far risalire all’età del bronzo XVI secolo a.C., con altri popoli marinari del Mediterraneo. La popolazione indigena che abitava nell’isola all’arrivo dei greci è rappresentata da alcuni reperti di un villaggio della prima età del ferro.La maggior parte del materiale esposto nel Museo appartiene però al periodo della colonizzazione greca, che fu quello di maggiore sviluppo e splendore per l’isola.Molti oggetti rinvenuti nelle tombe e nell’abitato hanno provenienze diverse e furono portati a Pithecusa per scambi commerciali o semplicemente come contenitori di merci importanti. Ci sono ceramiche di Corinto, dell’isola Eubea, piccole bocchette per il trasporto di essenze profumate provenienti da Rodi, grosse anfore che servivano a trasportare dall’Africa l’olio di oliva. Altri recipienti testimoniano le attività che si svolgevano nell’isola. Vi era una fiorente industria metallurgica che lavorava il bronzo ed il ferro importato dall’isola d’Elba. Venivano prodotte ceramiche di pregio utilizzando i giacimenti di argilla figulina presenti a Ischia . Uno dei prezzi più cospicui del Museo è la preziosa “Coppa di Nestore” che risale agli anni 730-725 a.C. Su di essa è riprodotto un epigramma di tre versi, testimonianza dell’elevato livello culturale raggiunto nell’isola d’Ischia in quel epoca.