ISCHIA, BRACCONAGGIO, GUARDIE DEL WWF:
Il bracconaggio ad Ischia. Una storia infinita di illegalit ambientale storica, che si ripete sempre uguale, anno dopo anno.
“Nove denunciati, sequestrati due fucili con matricola abrasa e richiami - Primi risultati del campo antibracconaggio del WWF - Con i volontari del WWF, operano agenti delle forze dell'ordine - Ischia, da pochi giorni Ë operativo il campo antibracconaggio allestito dal WWF Italia trattasi di una operazione che viene svolta da vari anni sull'isola di Ischia in particolare, ma anche a Ponza, Messina e Brescia nei periodi della migrazione ovvero ad aprile maggio. Nonostante la caccia sia ormai chiusa da vari mesi, alcuni bracconieri in possesso di armi clandestine si dedicano a questa attivit‡ illegale sparando a fauna protetta e particolarmente protetta incuranti del grave rischio in cui incorrono nel caso venissero sorpresi nelle flagranza di reato: arresto obbligatorio. Tutti i sindaci dell'isola in previsione dell'arrivo del Nucleo Antibracconaggio del WWF Italia hanno sottoscritto una lettera indirizzata a Prefetto, Questore, Provincia e forze dell'ordine negando decisamente il problema e sottolineando che il fenomeno del bracconaggio nell'isola non esiste quasi a ricondurlo ad un folcloristico episodio di costume locale. In realt‡ i dati evidenziati dalle Guardie Giurate del WWF in appena 4 giorni operativi sono impressionanti: 9 denuncie per bracconaggio, due soggetti gi‡ identificati e denunciati a piede libero per gli altri le indagini della magistratura porteranno probabilmente a certa identificazione visti i corposi elementi in mano agli inquirenti. Due fucili con matricola abrasa e un fucile di provenienza ignota recuperato, 7 richiami elettromagnetici sequestrati e confiscati addirittura con temporizzatore e telecomando per disattivarli a distanza. Sequestrati anche delle bombe carta ad altissimo potenziale contenenti fino a 300 gr di polvere nera, probabilmente utilizzate nella pesca di frodo, 30 esemplari di fauna selvatica protetta e particolarmente protetta abbattuta nella piena illegalit‡ (Usignoli, Stiaccini, Quaglie. Incessante l'attivit‡ prevalentemente notturna delle Guardie che hanno recuperato anche 418 munizioni da caccia di vario calibro, 41 trappole per la cattura di piccoli passeriformi. Il fenomeno del bracconaggio sull'isola Ë vivo e vegeto seppur si Ë diversificato e adattato al giro di vite dei controlli effettuati dalle Guardie del WWF supportate anche dalle forze dell'ordine Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Polizia. Una guerra tecnologica e strumentale condotta da ambo le parti con mosse e contromosse, i bracconieri isolani possono contare su una rete diffusa di vedette, segnali convenzionali, telefonate e informatori che avvisano dell'arrivo delle Guardie, Le Guardie hanno portato sofisticate apparecchiature per contrastare il fenomeno: Metal detector per individuare le blindature sotterranee messe a protezione delle armi clandestine, visori notturni e telecamere a infrarossi per le riprese notturne, moto da trial per i posti inaccessibili, gommoni per gli interventi via mare e anche la tecnologia satellitare che consente di avere la visione intera dall'isola fino al massimo ingrandimento e dettaglio per ispezionare e individuare le aree idonee al bracconaggio. Smentiti quindi i sindaci circa la favola che il bracconaggio non esiste, va notato come siano gli stessi cacciatori isolani a segnalare situazioni di bracconaggio al Nucleo Operativo Antibracconaggio del WWF al n_ 335-5660494 che pi_ che la tecnologia ottengono questi risultati grazie alle informazioni rese loro dalla parte sana dei cacciatori che ben hanno fatto a prendere le distanza dai bracconieri. Il WWF a questo punto non puÚ esimersi dal domandarsi da quale parte stiano quei sindaci che hanno protestato e fatto fuoco e fiamme per evitare la scomoda presenza delle Guardie Giurate del WWF. Il Coordinatore Nazionale delle Guardie Giurate Sauro Presenzini sottolinea che quelli che vengono denunciati e rilevati sono solo fatti oggettivi e noti riferibili a singole persone, il bracconaggio Ë un reato e ancor di pi_ rubare armi o utilizzarne di clandestine con un grave problema di ordine pubblico e allarme sociale che si cerca in stretta collaborazione con le forze di Polizia di debellare, non si capisce quindi come si faccia a ergersi paladini di fatti illegali nascondendo come gli struzzi la testa sotto la sabbia.”
Diciamolo francamente: quello che ogni anno, in materia di bracconaggio, accade a Ischia (ma anche a Brescia, nello Stretto di Messina ed in altre zone d’Italia) Ë la storia di ordinaria illegalit‡ annunciata e reiterata secondo copioni ormai fissi e ripetitivi.
Per combattere questo fenomeno il WWF Italia deve organizzare ogni anno in tutte le zone a rischio (e soni tante) dei campi antibracconaggio con le proprie guardie volontarie che passano settimane a contrastare gravissimi reati che, sulla base delle leggi di settore e del codice di procedura penale, non sono di competenza esclusiva delle guardie WWF ma di ogni organo con funzioni di polizia. Analogamente personale del Corpo Forestale dello Stato e del Comando Carabinieri Tutela Ambiente e di comandi locali del CFS e dei CC e della Guardia di Finanza operano in sinergia con i campi WWF e si esercita cosÏ una forte azione di contrasto e repressione che anche quest’anno ha dato risultati eccellenti.
A fronte di una illegalit‡ che agisce senza nascondersi e della quale alcuni negano perfino l’esistenza, come Ë stato possibile in tutti questi tanti e tanti anni che il fenomeno si Ë sviluppato fino ad arrivare a queste forme talmente virulente ed insaziabili da esigere misure eccezionali come i campi antibracconaggio? Pensiamo allo Stretto di Messina ove la illegale caccia ai falchi pecchiaioli vede perfino casermette in cemento armato installate in loco…
Ci chiediamo dunque se dovr‡ essere sempre cosÏ. Se il WWF Italia dovr‡ sempre organizzare i campi e se alcune forze di polizia dovranno sempre impegnare operazioni speciali per contrastare il fenomeno, Passeremo mai dall’eccezionale al normale? Il bracconaggio diffuso nelle aree in questione Ë ormai un fatto di tale gravit‡ che Ë diventato noto a livello europeo I dati sono sconcertanti e documentano la estensione pubblica e sociale di queste illegalit‡ che – lo ripetiamo – sono illeciti penali.
E’ ormai necessario uscire dall’eccezionale per tornare all’ordinario ed alla normalit‡. Lo Stato deve riprendere in casi come questo il controllo del territorio. Sempre ed in via permanente nel corso di tutto l’arco dell’anno. E non solo nelle giornate di interventi eccezionali per la consueta e puntuale esplosione stagionale della forza di fuoco dei bracconieri. Un’azione di prevenzione sistematica e diffusa permanente contribuirebbe certamente a disinnescare diverse possibilit‡ operative.
Bravi i ragazzi del WWF Italia che anche quest’anno stanno operando in modo professionale, generoso e con risultati incredibilmente positivi e giuridicamente significativi. Bravi tutti gli operatori di polizia che sono nel contempo in questi giorni ad Ischia per contrastare questo fenomeno criminale. Grazie, anche, perchÈ credono in quello che fanno e incoraggiano tutti noi a continuare a credere che il senso della legalit‡ e del corretto uso del patrimonio naturale possa ancora essere garantito.