ISCHIA, LA VENUTA DI ANGELO RIZZOLI
Una favorevole coincidenza, però, agevolò il Malcovati nei suoi grandiosi intendimenti, l’ essere, cioè, medico di famiglia dell’ industriale milanese Angelo Rizzoli. Attirare l’ editore a Lacco Ameno d’ Ischia fu impresa non facile anche per un personaggio come Malcovati, ma alla fine Rizzoli cedette alle insistenze, guidato forse dal suo straordinario fiuto di uomo d’ affari, e contattò il sindaco di Lacco Ameno d’ Ischia, Prof. Vincenzo Mennella, per sottoporre all’ amministrazione comunale un progetto di massima relativo alla costruzione di un albergo in prossimità della spiaggia dei pescatori.Il primo cittadino di Lacco Ameno d’ Ischia ebbe subito il merito di intravedere le enormi possibilità che offrivano per la Sua cittadina attraverso gli investimenti di un imprenditore del calibro di Angelo Rizzoli. Gli anni cinquanta non si presentavano certamente floridi per l’ economia di Ischia. Vi era penuria di capitali da impiegare nel settore delle infrastrutture turistiche da parte di una comunità che stentava a riprendere slancio dopo i difficili slanci del dopoguerra. Inoltre non si era ancora affermato quel turismo di massa che – a parte certi aspetti negativi – avrebbe in seguito assicurato a tutta l’ isola d’ Ischia un tenore di vita di un notevole livello.Dunque la venuta di Rizzoli fu salutata dai Lacchesi come una manna piovuta dal cielo; una possibilità più unica che rara da afferrare al volo per uscire da una crisi esistenziale di difficile soluzione considerato le esigue forze della popolazione locale.Angelo Rizzoli un bel giorno se ne venne ad Ischia in incognito per dare una sbirciatina al paesello di pescatori nelle cui viscere scorrevano miniere di “oro liquefatto”. L’ incontro con l’ Isola Verde degli anni ’50 fu idilliaco: l’ industriale si convinse della bontà dell’ iniziativa turistica e diede il suo assenso al Malcovati: Lacco Ameno d’ Ischia doveva diventare la più importante stazione termale del Mezzogiorno d’ Italia!Vede – disse Rizzoli a Malcovati con il suo inconfondibile accento lombardo – fra il serio ed il faceto – se mi va bene un film che sto facendo con un prete e un comunista ( alludeva al “Don Camillo e l’ onorevole Peppone”), con il guadagno e ci faccio subito un grande albergo.Cosi fu costruito il Grande Albergo Regina Isabella! Negli anni successivi il progetto iniziale del Malcovati fu notevolmente ampliato da Rizzoli. Evidentemente la “miniera di oro liquefatto” si era rivelata superiore a qualsiasi aspettativa, tanto da indurre l’ industriale lombardo a creare un centro termale-alberghiero con i complessi Sporting, Reginella, Europeo, negozi alla moda ( antiquariato e boutiques ) attrezzature sportive e di svago ( tennis, minigolf ), cinema-teatro e perfino un locale notturno (‘O Pignatiello ).Lacco Ameno d’ Ischia, grazie ad Angelo Rizzoli, al Malcovati e, in seguito, ai piccoli e medi imprenditori locali, era decollato imponendosi all’ attenzione dell’ elite internazionale, alla ricerca di località esclusive e alla moda, dove trascorrere le vacanze e sottoporsi ad un ciclo di cure termali veramente efficaci.Il resto è cronaca dei giorni nostri. Il piccolo villaggio di pescatori nel giro di un decennio si trasformava in un quotato centro termale con alberghi prestigiosi, stabilimenti termali attrezzati per tutte le terapie ideologiche, negozi di antiquariato, oggetti di artigianato, boutiques, locali notturni e ristoranti.Un sacerdote di notevole impegno culturale creava perfino un Museo Archeologico ( frequentato da studiosi italiani e stranieri ), portando alla luce, attraverso pazienti lavori di scavo, un cimitero paleocristiano con tombe e corredi funebri.Queste scoperte, avvenute nel corso di alcuni decenni per iniziativa del sacerdote lacchese don Pietro Monti, rettore della Basilica di Santa Restituta, completavano i ritrovamenti del prof. Giorgio Buchner nell’ area di san Montano, Mazzola e Monte Vico, creando le premesse per l’ acquisizione della Villa Arbusto, sede attuale del Museo Archeologico Civico di Pithecusae.