Il Castello Aragonese Ischia
ischia flora e faunaIl Castello Aragonese sorge su di un isolotto a circa 200 metri dalla costa Nord Orientale di Ischia di origine vulcanica, come del resto tutto il resto dell’isola. In epoca antichissima l’isolotto del castello era collegato al resto dell’isola, poi in epoca romana, un terremoto causò l’inabissamento di tutta la zona nota come baia di Cartaromana (dal cui nome si evince bene come quella zona fosse stata colonizzata proprio dai romani) separando l’isolotto del castello dal resto dell’Isola di Ischia.
L’isolotto del castello, grazie alla sua posizione strategica nel golfo di Napoli, venne da sempre utilizzato come avamposto di avvistamento e come fortezza. La prima fortezza che vi fu costruita fu costruita nel 474 a.C. da Gerone dei greci, venuto nel mediterraneo per sostenere la guerra dei cumani contro i tirreni. Egli utilizzò l’avamposto costruito sull’isolotto del castello come fortezza e punto di avvistamento per tenere sotto controllo i moviementi delle navi nemiche.
Successivamente le fortificicazioni di Gerone passarano attraverso diverse mani, i partenopei, i romani, i vandali, i visigoti e via dicendo.
Nel 1441 Alfonso d’Aragona vi fece costruire una imponente fortezza, e da qui che deriva appunto il nome di Castello Aragonese, ed avvio i lavori per ricongiungere l’isolotto al resto dell’isola attraverso la costruzione di un ponte artificiale.
Negli anni successivi sempre più spesso gli abitanti dell’isola trovarono rifugio all’interno delle mura del castello. Addirittura intorno al 1700, quando le acque del tirreno e le coste dell’isola erano continuamente soggette agli attacchi dei pirati, sull’isolotto del castello vivevano quasi 2000 famiglie, e si deve proprio a quel periodo lo sviluppo della maggior parte delle strutture architettoniche presenti sull’isolotto.
Successivamente, sul finire del ‘700, con la bonifica dei mari e delle coste dai pirati, gli abitanti del castello si trasferirono sull’isola, fino a quando nel 1823, dopo l’abbandono degli ultimi abitanti dell’isolotto, il Re di Napoli lo trasformo dapprima in prigione e poi in luogo di residenza coatta.