Ischia e il mare
L’ambiente iniziale che fece da scenario ai primi coloni greci dell i’isola di Ischia fu la zona compresa tra l’attuale marina di Lacco Ameno il promontorio di Monte Vico, e le colline circostanti la zona dell’Arbusto e di Mezzavia.
Intorno al 750 Pithekoussai aveva raggiunto la sua massima estensione topografica, senza tra l’altro considerare tutti gli altri nuclei pithecusani che fiorirono lungo la costa meridionale dell’isola di ischia.
L’impianto abitativo di Pithekoussai vantava una statio-base di primaria importanza, estremamente necessaria per incentivare il commercio greco in occidente, sia per quanto riguardava il livello qualitativo dei prodotti di lusso, sia per quanto riguardava invece i numerosi luoghi di mercato e di commercio estremamente specializzati e molto noti all’eopoca.
Nell’emporio della colonia greca di Ischia si trattano ceramica, vino, celerali, schiavi, metalli frutta ed olio da questo dunque emerge il rapporto che vi era tra la colonia greca di Ischia ed i vari ceramisti, fabbri, bronzieri, orafi, artigiani in genere ed agricoltori; molti di questi di origine fenicia od orientale, come testimonia appunto l’impronta orientaleggiante di diversi reperti archeologici ritrovati nella zona.
Tutto questo lascia ovviamente supporre che l’attività portuale della colonia greca di Ischia fosse estremamente sviluppata con una vasta flotta mercantile e con un elevato movimento di uomini e merci all’interno della zona del porto.
Recenti ricerche però hanno portato alla luce anche un altro aspetto del rapporto che la colonia greca di Ischia aveva con il mare, infatti oltre ad essere dediti al commercio, i Pithekusani erano anche dediti alla pirateria, attività tra l’altro indispensabile in quel periodo, per palesare esplicitamente e concretamente una tal quale posizione di superiorità e di dominio rispetto a chicchesia.
Ovviamente per dedicarsi sia al commercio che all’attività piratesca i Pithekusani dovevano disporre di una buona organizzazione navale e di uomini molto esperti, oltre che ovviamente di un elevato controllo sul territorio circostante.
La colonia greca di Ischia in effetti disponeva di tutto ciò, e grazie alle caratteristiche morfologiche dell’isola di Ischia, non fu difficile costruire tutta una serie di piccoli insediamenti, riparati all’interno di insenature naturali (cosa tra cui tra parentesi Ischia è ricchissima) e ne sono testimonianza alcuni ritrovamenti archeologici, come ad esempio quelli fatti nei pressi di Sorceto a Panza. Questa frazione dell’isola sorge in una posizione molto riparata dietro un promontorio e fiancheggiato da una antica colata lavica che scorre fino al mare nota oggi come Fumerie, i ritrovamenti di anfore vianrie del VII secolo a.c. attribuibili sicuramente all’influenza Pithecusana, altri insediamenti si trovano lungo la costa di Ischia in direzione di Sant’Angelo