Ischia per mare
1. Basta una piccola imbarcazione a motore per avviarci al giro.
Partendo dal Porto, lasciato il lungomare Colombo ed i suoi alberghi, si passa dinanzi alla spiaggia dei pescatori alla Mandra, con la minuscola chiesetta dedicata al Patrono San Giovan Giuseppe della Croce. Poco dopo, l’arrivo alla Villa Malcovati (il mitico “Scuopolo”) sembra la demarcazione naturale di un mondo diverso, pur concentrato nella stessa Isola e nel medesimo Comune: ecco il Borgo di Celsa, Ischia Ponte, i profili della Cattedrale di S. Maria Assunta ed uno scorcio del Campanile della Collegiata dello Spirito Santo. Poi, il pontile ed il Castello Aragonese. Questi ultimi potreste visitarli anche a terra, ma nessuno vi mostrerebbe “a’ scala fauza” (la scala falsa), ovvero il vecchio accesso al Castello prima della costruzione del Ponte Aragonese e l’antica “batteria”, divenuta ai giorni nostri un’accorsato night-club.
2. Un giro largo attorno al maniero, dischiude gli Scogli di Sant’Anna, con la Torre di Guevara (in cui una legenda vuole abbia soggiornato Michelangelo) e la Chiesetta di Sant'Anna la cui processione ivi terminante e dedicata alla Santa protettrice delle partorienti ispirò l’intellighenzia ischitana sul tema di quella che divenne, in pochi anni, l’evento più importante dell’Isola: la festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna. Peccato per i sub non potersi immergere ad ammirare i resti della antica città di Aenaria (ormai interamente sommersa), ma basta anche la sola navigazione del tratto di mare che la sovrasta per emozionarsi.
3. Poi, non guasta una puntatina alla Baia di Cartaromana, dove le piccole fonti calde creano delle “Jacuzzi” naturali tra gli scogli, dove la temperatura dell’acqua termale viene mitigata da quella del mare: una sensazione impareggiabile. Poco dopo, la Grotta del Mago (la più grande dell’Isola), al cui interno vi è un cunicolo buio a forma di “esse” di circa 30 mt. che, per i più impavidi, porta ad un leggendario antro ancor più maestoso di quello principale.
4. Lasciata la “testa del leone”, abilmente scolpita nel costone da madre Natura, ecco la Grotta Verde, una piccola grotta semi-sommersa, il cui colore dell’acqua verde fluorescente scaturisce dalla penetrazione dei raggi solari attraverso il piccolo varco, che consente di entrarvi solo rigorosamente a nuoto. Al suo interno, secondo le condizioni della marea, una suggestiva, minuscola spiaggetta, oggetto in un recente passato anche di riprese cinematografiche. Di lì a poco, la Baia di San Pancrazio, bellissima e raggiungibile solo via mare, ci congoinge al Comune di Barano.