TOUR DELL'ISOLA DI ISCHIA
Viaggio introduttivo nell’Isola d’Ischia:
Il verde, è la prima emozione regalatavi dall’isola d’Ischia e i mille colori delle rocce vulcaniche emerse dal mare durante le eruzioni sottomarine avvenute, diversi secoli fa.
Ischia, è la più grande delle isole partenopee nel cuore del golfo, con una superficie di 46,3 Kmq, lunga 10 Km e larga 7 Km con 52,3 Km di coste, d’origine vulcanica e per questo continuamente alterata da quei fenomeni sismici che producono gli elementi per cui essa è famosa nel mondo: le acque salse iodiche radioattive, ed i fanghi.
In nostro giro dell’isola via mare, parte dal porto d’Ischia e gira l’isola in senso antiorario verso Casamicciola, la prima spiaggia che s’incontra è la Spiaggia degli Inglesi, così chiamata perché amata da inglesi ed americani che sceglievano Ischia per le loro vacanze. Lasciamo il comune d’Ischia e proseguendo la rotta verso Casamicciola Terme, s’incontrano il parco termale Castiglione e la spiaggia del Bagnitiello. Giunti a Casamicciola Terme, la più antica stazione termale dell’isola d’Ischia, cittadina che deve la sua fortuna alle sorgenti d’Acqua calda, ve ne sono moltissime, le più importanti quelle della Rita e quelle del Gurgitiello le cui acque raggiungono i 60°C e la cava bianca del monaco dalla quale si estrae il fango terapeutico per le applicazioni.
Quel complesso termale in via di ristrutturazione è il Pio Monte della misericordia, costruito intorno al 1600 per i più poveri che non potevano usufruire di cure termali a pagamento, distrutto quasi completamente dal terremoto del 1883.
Sullo sfondo della cittadina, il monte Epomeo domina la vetta più alta dell’isola (789 mt), ricoperto da una fitta vegetazione di castagneti che contribuiscono a dare alla nostra isola l’appellativo di isola verde, qui da Casamicciola, il verde dei boschi, si ammira in tutta la su bellezza.
Dopo l’eliporto, che serve il vicino ospedale, ecco Lacco Ameno subito riconoscibile per lo strano scoglio che erge dal mare a forma di Fungo.
Nella baia il famoso complesso della Regina Isabella costruita ai principi degli anni 60 dal Cavalier Angelo Rizzoli che contribuì enormemente al lancio d’Ischia a livello internazionale. Frequentano questo albergo, personaggi famosi sia politici che del cinema italiano ed hollywoodiano. La collina di monte Vico, sovrasta la baia ed ha una posizione strategica, dominando il mare dal golfo di Gaeta al golfo di Napoli, probabilmente per la sua posizione privilegiata, per la tranquillità della baia e per la ricchezza dell’isola, fu scelta dai greci come primo insediamento nel Tirreno, chiamando l’isola "Pithecusae".
Subito dopo il monte Vico c’è la baia di San Montano con il complesso Termale il Negombo, meta scic e preferita da molti personaggi della musica e dello spettacolo. Sull’estremità sinistra della baia, entriamo già nel comune di Forio, immerse tra la fitta vegetazione dei sempre verdi Lecci che coprono l’intera collina di Zaro, ci sono due costruzioni, una in rosso pompeiano, la Mezzatorre, oggi tra i più belli alberghi dell’isola; l’altro è una torre bianca denominata La Colombaia, villa del grande regista italiano Luchino Visconti, oggi museo.
Dopo aver costeggiato Punta Caruso, ed ammirato le splendide ville costruite sulla solida roccia granitica, l’intera collina di Zaro è infatti conseguenza di un’eruzione successiva del cratere di Caccaviello, si nota che la costa si addolcisce di colpo ed il territorio e la natura cambiano, formando la spiaggia di San Francesco prima e quella della Chiaia dopo. Sullo sfondo, ecco Forio, con il suo famoso Torrione in stile moresco che riesce ad emergere nonostante il recente sviluppo edilizio. Forio cenacolo d’artisti e stranieri che affascinati dalle bellezze naturali, lo hanno eletto a proprio domicilio, spazia sull’ampia falda occidentale dell’Epomeo con le sue stupende spiagge, è il comune per estensione più grande dell’isola. All’estremità del promontorio c’è la Chiesa di Santa Maria del Soccorso antico convento agostiniano risalente al 14 secolo, intorno alla chiesa un’ampia terrazza panoramica dalla quale si può assistere allo spettacolo straordinario del "raggio verde". Proprio nelle giornate particolarmente chiare, quando il sole si poggia all’orizzonte si può ammirare il rarissimo fascio di luce verde molto spettacolare.
La navigazione prosegue verso Punta Imperatore estrema punta sud occidentale dell’isola. Due enormi massi di tufo verde (pietra caratteristica del versante sud occidentale dell’isola), sembrano amarsi da sempre e per sempre, sono detti "gli scogli degli innamorati", s’incontrano prima della spiaggia di cava dell’isola molto frequentata da giovani e per questo completamente libera. Subito dopo le pietre Rosse c’è la spiaggia di Citara con la sua finissima sabbia e le sorgenti di acqua calda. Si racconta che nelle sue peripezie vi sarebbe approdato Ulisse. Se lo avesse fatto oggi oltre che dalla spiaggia si sarebbe lasciato ammaliare dagli spettacolari giardini Poseidon. Venti suggestive piscine di acqua termale alimentate da 12 fonti dai 26 ai 45 gradi immersi in uno scenario di rara bellezza. Viali, serre, terrazze e stradine che si arrampicano sulla roccia. Guardando in alto, tra gli alberi si nota un buco nero, è la grotta del vino. Un’emozione unica sorseggiare il vino ischitano, ammirando l’incantevole panorama dei giardini, della spiaggia e sullo sfondo la chiesa del soccorso. Girando lo sguardo ad occidente sull’orizzonte a diciannove miglia di distanza si vede l’isola di Ventotene e l’isolotto di Santo Stefano del vicino arcipelago Pontino.
Costeggiando punta Imperatore, la costa si fa capricciosa e di nuovo rocciosa, s’incontrano bellissimi lavori della natura, come lo scoglio della Nave che mitologicamente si dice fosse una nave Fenicia, pietrificata dalla dea Giunone per aver aiutato Ulisse a rientrare in patria; poi s’incontra un altro scoglio a forma di piede, che mitologicamente si racconta dovrebbe essere il piede del gigante Tifeo mitico titano scaraventato da giove in mare sotto l’isola d’Ischia.
La baia di Sorgeto è un piccolo paradiso naturale, in mezzo alle pietre, lungo il litorale, sgorga acqua termale con temperature fino ai 90°C, molto rinomata per i bagni termali naturali, ed utilizzata anche d’inverno da isolani e turisti.
Subito dopo Sorgeto si costeggia la baia di chiaia di rose. Sul costone di tufo giallo si ammira un albergo residence con tutte le camere ricavate nel tufo.
In alto il comune di Serrara Fontana, il più alto dell’isola, dal suo belvedere si domina tutto il golfo di Napoli, l’evoluzione urbanistica ha in parte snobbato quest’area, molte cose sono ancora come nei secoli passati. Qui un altro parco termale il Tropical con otto piscine tutte a temperature diverse.
Sullo sfondo si scorge Sant’Angelo, circumnavigando la Torre, l’isolotto naturale legato alla terraferma da un lembo di spiaggia, si nota un altro capolavoro della natura, uno scoglio sagomato dalle onde a forma di un elefante, è il nostro Dumbo. Sant’Angelo, con il suo porticciolo, è la località più pittoresca dell’isola, con viottoli serpeggianti lungo la collina, la sosta in questo tipico borgo mediterraneo è obbligatoria.
Lasciando Sant’Angelo i Giardini Termali Aphrodite - Apollon sovrastano la spiaggia dei Maronti, la più lunga ed ampia dell’isola, due Km di sabbia dorata oltre ad essere ricca di fonti termali e grotte, ha la particolarità delle sabbie calde delle fumarole che innalzano i loro vapori dalla sabbia infuocata, chi soffre di reumatismi può trovare un insostituibile rimedio. Dalla spiaggia attraverso alcune insenature si possono raggiungere le sorgenti di Cavascura, con acque caldissime, e quella dell’Olmitello dalla quale si può risalire a quella di Nitrodi ottima per curare patologie cutanee. Continuiamo, costeggiamo la parte sud orientale dell’isola, dove la costa diventa alta e ripida ed allungando lo sguardo verso sud est, a diciotto miglia è possibile scorgere l’isola di Capri. La prossima Baia prende il nome dal costone che la sovrasta, la Scarrupata, è la parte più selvaggia e la meno intaccata dal cemento, una spiaggia di sassi protegge il costone, ed un ristorante raggiungibile attraverso un tortuoso sentiero pedonale, ma principalmente via mare, domina la baia. Subito dopo, punta San Pancrazio e l’omonima spiaggia di San Pancrazio con un ristorante raggiungibile solo via mare. Proseguendo verso est dopo la grotta dell’Amore e la grotta del mago si giungere nella Baia di Cartaromana , con il Castello Aragonese e la Torre di Guevara che dominano la baia. Costruito nel 474 A.C. fu del tiranno di Siracusa Gerone. Fu poi la volta degli Aragonesi, proprio in questo periodo, il castello raggiunge il suo massimo splendore qui hanno abitato il Pontano ed il Panormita, Il Sannazzaro vi compose parte del suo poema "De Partu Virginis", qui Vittoria Colonna compose le sue più belle liriche. Carlo Poerio e Luigi Settembrini vi finirono in carcere. Circumnavigando il Castello, passiamo a meno di un miglio da Vivara, isolotto parco naturale collegato all’isola di Procida da un ponticello pedonale, sulla sinistra Ischia ponte, uno dei borghi più caratteristici ed antichi dell’isola, sempre sulla sinistra la spiaggia del lido e davanti il porto di Ischia dove si chiude il nostro cerchio e si conclude il nostro giro dell’isola.