Ischia:
un’isola incantevole la cui storia affonda le proprie radici nel periodo Neolitico (790-780 a.c.), epoca in cui i primi colonizzatori greci sbarcarono in quell’area che oggi corrisponde alla frazione di Panza, nel comune di Forio, creando i primi insediamenti agricoli che aprirono la strada alla colonizzazione che in breve tempo avrebbe reso Ischia uno dei porti commerciali più importanti del Mediterraneo; infatti nel giro di due decenni, nell’area nord dell’isola, sulle alture di Monte Vico, venne fondata la colonia di Pithecusa, la zona prescelta possedeva l’importante prerogativa di offrire alle navi un ottimo riparo dai forti venti di scirocco costantemente presenti nell’area.
La colonia di Pithecusa divenne presto florida e popolosa, grazie al commercio del ferro e dei manufatti che venivano prodotti nelle botteghe artigiane locali, lo sviluppo fu tale che “Ischia” al culmine del suo sviluppo contava oltre 10.000 abitanti.
Tra le molteplici curiosità storiche presenti in quest’isola magica, ricordiamo che essa ci ha offerto il primo esempio di poesia in lingua greca, con il ritrovamento della coppa di Nestore ad opera dell’archeologo tedesco Giorgio Buchner nel 1953.
L’origine del Nome:
L’etimologia del nome greco di Ischia, non è certa al 100%, ma secondo Plinio il Vecchio sarebbe legata alla parola greca Pithos (vaso, anfora), che definirebbe così Pithecusa come l’isola dei Vasai; questa teoria è peraltro suffragata dalla presenza di molteplici manufatti di pregevole fattura, che venivano probabilmente creati nelle botteghe artigiane dell’isola.
La versione di Senagora, risulta assai più fantasiosa e probabilmente meno veridica; infatti secondo l’autore siracusano, Pithecusa deriverebbe da pithekos (scimmia) e sarebbe legato al mito dei Cercopi, i due banditi figli di Teiale che in Lidia, sottrassero le armi di Eracle mentre il semidio stava riposando.
Sconfitti da Eracle non cambiarono la propria attitudine e continuarono a tenere un comportamento decisamente riprovevole, sino a che Zeus, adirato li trasformò in scimmie e li esiliò nell’arcipelago delle Pitecuse, che popolato dai loro discendenti prese così il nome di isola delle scimmie.