ischia - indagine sui medici di base
Partendo da una indagine sull’isola d’Ischia che ha portato a scoprire che quattordici medici per diversi anni hanno continuato a percepire l’indennità per l’assistenza di pazienti deceduti e ancora a carico del Servizio Sanitario Nazionale per esborsi per alcune migliaia di euro, il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha ulteriormente esteso l’accertamento, interessandosi soprattutto dell’isola di Capri, dove i militari stanno compiendo le dovute verifiche. Un’attività che tende a reprimere frodi ai danni dello Stato, che si estenderà prossimamente in tutti i comuni dell’hinterland, della provincia e la stessa città di Napoli. Fino ad ora sono stati individuate ben diciotto persone che in alcuni casi risultano essere decedute da quattordici anni e puntualmente i medici di base hanno continuato a percepire le indennità previste dal Servizio Sanitario Nazionale. I medici in questione, che hanno beneficiato del “regalo”, sono stati già identificati e saranno segnalati quanto prima alla procura della Repubblica presso la Corte dei Conti e se emergeranno altre responsabilità, alla procura della Repubblica nel caso in cui dovesse appalesarsi una intenzionale truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Attualmente la Guardia di Finanza sta verificando se sussistono altre responsabilità imputabili ai dirigenti della Asl Napoli 2 per quanto attiene l’isola d’Ischia, per non aver provveduto alla cancellazione di quei pazienti ormai deceduti da diversi anni. Un lavoro certamente non facile, dato l’enorme numero di cittadini beneficiari delle prestazioni sanitarie e per l’esiguo numero di personale alle dipendenze delle varie Asl. Anche perché il decesso di un paziente – come si rileva dal comunicato del Comando provinciale della Guardia di Finanza – deve essere comunicato dal comune di residenza all’Asl di competenza, che a sua volta ha l’obbligo di aggiornare le liste degli assistiti ed informare del decesso i medici di base. Secondo un primo calcolo, per i soli casi accertati il danno si aggira all’incirca sui 15.000 euro. La sanità è comunque uno degli obiettivi prediletti di chi intende compiere delle attività illecite. Molti sono coloro che cercano di ottenere illecitamente prestazioni che avrebbero dovuto ottenere dietro pagamento del ticket. Nella massa dei controlli ben il trentacinque per cento sono risultati coloro che hanno consumato la truffa e dichiarato il falso. Come i quattro personaggi intercettati, che pur dichiarandosi invalidi per “accertata cecità”, continuavano a guidare auto e motorino, scorazzando per le strade cittadine. A costoro è stata ritirata la pensione di invalidità e denunciati all’autorità giudiziaria.